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La sagoma della tortura israeliana. Stupri e cappucci imbevuti di urina e feci


Con la prova sempre più evidente della presenza di un piccolo gruppo di ex militari ed agenti dello Shin Bet israeliani in grado di parlare e comprendere l'arabo ai brutali interrogatori dei prigionieri iracheni ad Abu Ghraib - gli israeliani erano stati assunti con una sorta di sotto-contratto dal Pentagono, e la loro presenza era strettamente segreta - c'è solo da esaminare il record di abusi dei prigionieri palestinesi e libanesi per mano di Israele per capire ciò che Donald Rumsfeld intendeva, quando parlò di "foto e video ancora segreti, ma che, se resi pubblici, peggioreranno sensibilmente le cose"...
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La sagoma della tortura israeliana. Stupri e cappucci imbevuti di urina e feci

Wayne Madsen, www.arabcomint.com

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15 maggio 2004 - Con la prova sempre più evidente della presenza di un piccolo gruppo di ex militari ed agenti dello Shin Bet israeliani in grado di parlare e comprendere l'arabo ai brutali interrogatori dei prigionieri iracheni ad Abu Ghraib - gli israeliani erano stati assunti con una sorta di sotto-contratto dal Pentagono, e la loro presenza era strettamente segreta - c'è solo da esaminare il record di abusi dei prigionieri palestinesi e libanesi per mano di Israele per capire ciò che Donald Rumsfeld intendeva, quando parlò di "foto e video ancora segreti, ma che, se resi pubblici, peggioreranno sensibilmente le cose".

Secondo un funzionario politico dell'amministrazione Bush e secondo fonti dell'intelligence USA, gli interrogatori ad Abu Ghraib includevano un certo numero di israeliani in grado di parlare in arabo, i quali aiutarono i carcerieri USA a sviluppare le cosiddette "tecniche R2I" (resistenza all'interrogatorio). Molti metodi di tortura sono stati inventati dagli israeliani nei lunghi anni di interrogatori ai detenuti arabi nella Cisgiordania occupata ed all'interno dello stesso Israele.


Le tracce di foto e video peggiori di quelli già noti possono essere trovate negli archivi israeliani, nella forma di abusi similari perpetrati ai danni di prigionieri palestinesi ed arabi. Nel marzo 2000, l'avvocato di un prigioniero libanese sequestrato dagli israeliani in Libano nel 1994, dichiarò che il suo cliente era stato sottoposto a torture, incluso lo stupro. Il tipo di ricompensa offerto da Rumsfeld nella sua testimonianza ha le radici nei casi delle torture inflitte da Israele. Nel caso del prigioniero libanese, stuprato dai suoi sequestratori, l'avvocato chiese un risarcimento di 1,47 milioni di dollari. La Commissione Pubblica contro la tortura in Israele documentò i tipi di sevizie inflitti ai prigionieri arabi. Molte coincidono con quelle denunciate nel rapporto Taguba, come le percosse e lunghi periodi di tempo trascorso con le mani legate allo schienale di sedie. In un articolo pubblicato nel 1998 da The Progressive, il rabbino Lynn Gottlieb riportò del trattamento subito da un 23enne palestinese durante un periodo di "detenzione amministrativa". " Il prigioniero veniva legato dietro ad una sedia 17 ore al giorno, per 120 giorni ... la sue testa veniva coperta con un sacchetto, spesso imbevuto in urina o feci. Le guardie gli mettevano all'orecchio musica ad altissimo volume e lo tormentavano con minacce di violenze fisiche o sessuali". Se foto e video aggiuntivi dovessero documentare queste pratiche, l'amministrazione Bush può essere certa che "il pubblico americano non ha ancora visto nulla".

Nonostante sia ancora incerto se qualcuno dei "contractors" citati dal rapporto Taguba sia associato ai servizi segreti israeliani, è da notare che uno di essi, John Israel, che nel rapporto viene identificato come un impiegato del CACI di Arlington, Virginia, e della Titan Inc, di San Diego, potrebbe non essere un cittadino americano. Il rapporto Taguba stabilisce che Israel non aveva una autorizzazione della sicurezza, un documento che rendeva lecito il suo utilizzo come inquisitore per conto del CACI. Secondo il sito web del CACI, gli inquisitori del CACI in Iraq debbono possedere una Autorizzazione Top Secret e la cittadinanza americana. Inoltre, il CACI richiede che i suoi inquisitori abbiano un minimo di due anni di esperienza come poliziotti militari o simili impieghi in cui è necessario utilizzare tecniche d'indagine.

A causa di tali clausole, ai cittadini israeliani non sarebbe permesso di ottenere un'autorizzazione del CACI, mentre ai cittadini in possesso di una doppia cittadinanza - inclusa quella americana - sì. Sebbene il rapporto Taguba faccia riferimento ad Israel come impiegato delle due ditte americane, esse prendono le distanze ed il CACI, in particolare, nega che egli sia, o sia stato mai, un suo dipendente.

In effetti, il rapporto fa riferimento alla presenza di cittadini "di paesi terzi" nel carcere di abu Ghraib, dichiarazione che preoccupa non poco il Pentagono a causa dei danni permanenti che essa potrebbe arrecare alle relazioni USA con il mondo arabo/islamico. Proprio per questo, il rapporto è stato classificato, ed un funzionario dell'ufficio di Douglas Feith (uno degli ideologi dell'attacco all'Iraq) si è affrettato a considerarlo "top secret", ed a proibirne la diffusione a mezzo stampa o TV. Considerati gli stretti legami che Feith intrattiene con Israele, tale reazione da parte del suo dirigente al top è comprensibile, ma non giustificabile, dal momento che le agenzie a cui sia lui che Feith fanno capo dovrebbero tenere a cuore il bene pubblico, non quello privato.

Il riferimento a "cittadini di paesi terzi" in un rapporto la cui diffusione è ristretta ai partners della coalizione USA (Gran Bretagna, Polonia, Italia, etc) è un altro indicatore del possibile coinvolgimento di israeliani negli interrogatori dei prigionieri iracheni. Tale fatto potrebbe severamente danneggiare la fragile "coalizione dei volenterosi" messa in piedi da Bush in Iraq. Le conclusioni del rapporto Taguba furono trasmesse al Comando delle Forze della Coalizione il 9 marzo 2004, appena sei giorni prima delle elezioni generali in Spagna, vinte poi dal candidato dell'opposizione socialista anti-guerra. In seguito, gli spagnoli hanno ritirato le loro truppe dall'Iraq.
Durante la testimonianza di Rumsfeld di fronte alla Commissione delle Forze Armate del Senato, il senatore John McCain lo ha pressato con una serie di domande sul ruolo e sull'identità dei "contractors" impiegati negli interrogatori ad abu Ghraib. All'imbarazzo di Rumsfeld ha messo una pezza il generale Lance Smith, il quale ha dichiarato che vi erano 37 contractors che agivano come inquisitori nel carcere della vergogna. Le due ditte citate, il CACI ed il Titan, hanno stretti legami con le comunità militari e tecniche israeliane.

Lo scorso 14 gennaio, il presidente del CACI, Jack London, era a Gerusalemme a ricevere, alla presenza dell'estremista del Likud Shaul Mofaz e del sindaco ultraortodosso Uri Lupolianski, il premio dello Jerusalem Fund of Aish HaTorah's Albert Einstein Technology. Stranamente, il CACI ha atteso fino al 2 febbraio prima di annunciare pubblicamente la notizia.

Anche il Titan ha strette connessioni con gli interessi israeliani. Dopo la fine del suo servizio come direttore della CIA, James Woolsey ha servito come direttore del Titan. Woolsey è uno degli architetti della politica americana in Iraq ed il maggior sostenitore di Ahmed Chalabi, del Congresso Nazionale iracheno. Consigliere della Fondazione neo-conservatrice per la Difesa della Democrazia, dell'Istituto Ebraico per gli Affari di Sicurezza Nazionale, del Progetto per il Nuovo Secolo Americano e della Commissione per la Liberazione dell'Iraq, Woolsey è un intimo di Stephen Cambone, sottosegretario alla Difesa per l'intelligence, l'individuo chiave nella catena di comando che non solo era a conoscenza delle tattiche di tortura usate dagli inquisitori americani ed israeliani in Iraq, ma le aveva addirittura approvate. Cambone è un membro del Progetto per il Nuovo Secolo Americano ed è considerato uno degli elementi della "cabala" neo-conservatrice di Rumsfeld all'interno del Pentagono.

Un'altra persona che, secondo gli insider del Pentagono, potrebbe essere stato a conoscenza del trattamento dei prigionieri iracheni è il colonnello dell'esercito USA Steven Bucci, Berretto Verde ed assistente militare di Donald Rumsfeld. Secondo fonti del Pentagono, Bucci è coinvolto nella direzione di "covert operations" speciali condotte da ex personale operativo che risponde al Pentagono, più che alla CIA ed al suo gruppo paramilitare. Il gruppo del Pentagono include madrelingua arabi ed ex membri dei Berretti Verdi e del Delta Force, che hanno operato copertamente in Iraq, Afghanistan, Iran, Pakistan ed Uzbekistan. Non è noto se esista un legame tra le covert operations di Rumsfeld e quelle dei linguisti del Titan.





Wayne Madsen è un giornalista investigativo di Washington. Ha servito nell'Agenzia di Sicurezza Nazionale durante l'amministrazione Reagan ed è co-autore di "Un incubo americano: La presidenza di George Bush II".


Traduzione a cura di www.arabcomint.com
prima apparizione "Counterpunch"

http://www.arabcomint.com/la_sagoma_della_tortura_israelia.h
tm


Articolo originale: http://www.uruknet.info/?colonna=m&p=2606


:: Articolo n. 2788 postato il 16-may-2004 04:49 ECT

www.uruknet.info?p=2788

Link: www.arabcomint.com/la_sagoma_della_tortura_israelia.htm



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