Video messaggio della Resistenza Irachena
...Oggi vi chiamiamo ancora. Non chiediamo armi o combattenti, dato che ne abbiamo in abbondanza. Vi chiediamo di formare un fronte mondiale contro la guerra e le sanzioni. Un fronte che è governato dal saggio e dal sapere. Un fronte che porterà la riforma e l'ordine. Nuove istituzioni che sostituirebbero l'attuale corruzione (...) Istruite quelli che sono in dubbio sulla natura di questo conflitto e che credono ai media mentre gli incidenti sono ben superiori di quanto loro ammettono. Desideriamo soltanto di avere più macchine fotografiche per mostrare al mondo la loro sconfitta...
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Video messaggio della Resistenza Irachena
Bloggers per la PACE
Data: 16 Dic 2004 - 18:03
Il documento che segue è stato pubblicato da Information Clearing House, giorno 13 dicembre scorso. Si tratta del testo di un video messaggio della Resistenza Irachena. Ritenendolo interessante per i contenuti anche rivolti all'Europa ne ho tradotto il testo e ne do una pubblicazione a titolo di documentazione.
Messaggio della Resistenza Irachena
"Siamo gente semplice,
che ha scelto i principi al di sopra del timore."
Originale: http://207.44.245.159/article7468.htm
Video del 10 dicembre 2004
http://207.44.245.159/video1/message-from-resistance.wmv
Comunicato numero 6:
Ai media dal plotone dell'Esercito Islamico dello Jihad. Nel 27 giorno del mese di Shawal anno 1425. 10 dicembre 2004.
Popoli del mondo! Queste parole vengono a voi da coloro che, fino al giorno dell'invasione, stavano lottando per sopravvivere sotto le sanzioni applicate dai regimi criminali degli Stati Uniti e della Gran Bretagna.
Siamo gente semplice, che ha scelto i principi al di sopra del timore.
Abbiamo sofferto i crimini e le sanzioni, che consideriamo armi da equiparare a quelle di distruzione di massa.
Anni ed anni di agonia e di disperazione, mentre condannati le Nazioni Unite hanno commerciato con nostri redditi dell'olio in nome della stabilità e della pace del mondo.
Oltre due milioni di innocenti sono morti aspettando di vedere una luce all'estremità di un tunnel, che si è concluso soltanto con l'occupazione del nostro paese ed il furto delle nostre risorse.
Dopo i crimini delle gestioni degli Stati Uniti e della Gran-Bretagna in Iraq, abbiamo scelto il nostro futuro. Il futuro di ogni lotta di resistenza nella storia dell'uomo.
È il nostro dovere, così come è nostro diritto combattere contro le forze d'occupazione e le loro nazioni saranno giudicate moralmente ed economicamente responsabili; per ciò che i loro governi eletti hanno distrutto e rubato dalla nostra terra.
Noi non abbiamo attraversato gli oceani ed i mari per occupare la Gran Bretagna o gli Stati Uniti, né siamo responsabili del 9/11. Queste sono soltanto alcune delle bugie che questi criminali presentano per coprire i loro programmi di pianificazione per il controllo delle risorse energetiche del mondo, in faccia della Cina crescente e ad un Europa unificata e forte. È ironico che l'Iracheno debba sopportare in pieno viso questo grande e crescente conflitto, a nome del resto di questo mondo che dorme.
Ringraziamo tutti coloro, compresi quelli la Gran Bretagna e gli Stati Uniti, che hanno preso la via della protesta contro questa guerra e contro la globalizzazione. Inoltre ringraziamo la Francia, la Germania ed altre nazioni per la loro posizione, che noi consideriamo saggia ed equilibrata e che deve lavorare ora.
Oggi vi chiamiamo ancora.
Non chiediamo armi o combattenti, dato che ne abbiamo in abbondanza.
Vi chiediamo di formare un fronte mondiale contro la guerra e le sanzioni. Un fronte che è governato dal saggio e dal sapere. Un fronte che porterà la riforma e l'ordine. Nuove istituzioni che sostituirebbero l'attuale corruzione.
Cessate di usare il dollaro degli Stati Uniti, usando l'euro o un paniere di valute. Riducete o fermate i vostri consumi di prodotti britannici e degli Stati Uniti. Mettete un freno al sionismo, prima che esso finisca il mondo. Istruite quelli che sono in dubbio sulla natura di questo conflitto e che credono ai media mentre gli incidenti sono ben superiori di quanto loro ammettono.
Desideriamo soltanto di avere più macchine fotografiche per mostrare al mondo la loro sconfitta.
Il nemico è nel funzionamento. Sono nel timore di un movimento di resistenza, che non possono vedere né predire.
Noi, ora scegliamo quando, dove e come colpire. Come i nostri antenati hanno disegnato le prime scintille di civilizzazione, noi ridefiniremo la parola "conquista."
Oggi scriviamo un nuovo capitolo delle arti nella guerriglia urbana.
Sappiate che aiutando la gente irachena state aiutando voi stessi, dato che domani possono portare la stessa distruzione presso di voi.
L'assistere la gente Irachena non significa trattare con gli Americani per alcuni contratti qui e là. Dovete continuare ad isolare la loro strategia.
Questo conflitto non è più da considerarsi una guerra localizzata. Né può il mondo rimanere ostaggio del timore rigenerato senza fine, che la gente americana soffre in generale.
Li bloccheremo qui in Iraq per svuotare le loro risorse, la forza lavoro e la loro volontà di lotta. Li faremo spendere tanto quanto rubano, se non più.
Li interromperemo, fermando il flusso del nostro olio rubato, in modo da rendere così i loro programmi inutili.
E più presto un movimento sarà nato, più vicina sarà la loro caduta.
Ed ai soldati americani noi diciamo, voi potete anche scegliere combatterci con la tirannia. Mostrandoci le vostre armi e cercando i nostri rifugi nelle moschee, chiese e sedi. Noi li proteggeremo. E ri-otterremo l'Iraq, come abbiamo fatto con alcuni altri prima di voi.
Tornate di nuovo alle vostre case, dalle vostre famiglie che vi amano. Questa non è la vostra guerra. Né combattete per una giusta causa in Iraq.
Ed a George W. Bush, noi diciamo: "You have asked us to 'Bring it on’, and so have we. Like never expected. Have you another challenge?"
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