22 dicembre 2004 - Eludendo la domanda del giornalista che gli chiedeva delle torture contro i prigionieri di Guantanamo, lunedì George W. Bush aveva risposto in diretta tv: «Siamo una nazione che rispetta le leggi». Ma ieri i fantasmi dei detenuti seviziati sono tornati a tormentare il presidente degli Stati uniti, chiamandolo in causa direttamente. Uno dei documenti che - grazie al Freedom of information act - sono stati resi pubblici ieri dall'American civil liberties union (Aclu), è proprio un ordine esecutivo, firmato da Bush, che autorizza sui detenuti della prigione di Abu Ghraib (Baghdad) l'uso di tecniche come la privazione del sonno, posizioni stressanti, cani contro prigionieri e deprivazione sensoria. Immediata la risposta della Casa Bianca, affidata a un comunicato: «Quello che gli agenti del Fbi hanno scritto in quella e-mail è falso. Non c'è nessun ordine esecutivo per l'utilizzo di tecniche d'interrogatorio». Ma secondo quanto riferito alla Bbc dal direttore dell'Aclu, Anthony Romero, i nuovi documenti sollevano seri dubbi su chi debba ritenersi responsabile degli abusi. «Gli alti funzionari governativi non possono più nascondersi dal giudizio dell'opinione pubblica puntando il dito verso pochi soldati di grado inferiore», ha dichiarato Romero. La maggior parte dei documenti resi pubblici ieri riguardano scambio di messaggi di posta elettronica tra agenti del Federal bureau of investigation (Fbi) che hanno accusato i miliatari e gli uomini della Cia di utilizzare tecniche d'interrogatorio equivalenti a torture. In uno dei memorandum due agenti sostengono di aver assistito a «seri abusi fisici» in Iraq. Datato 24 giugno 2004, due mesi dopo l'esplosione dello scandalo, con la pubblicazione delle fotografie delle torture dei prigionieri ad Abu Ghraib, il messaggio e-mail era segnato come «urgente» e spedito al direttore del Fbi Robert Mueller. Nella missiva elettronica c'è la descrizione di strangolamenti, sigarette infilate nelle orecchie dei prigionieri, percosse. In un altro documento riguardante invece il carcere di Guantanamo vengono descritte altre pratiche proibite dalle convenzioni internazionali: prigionieri costretti in posizioni fetali per 24 ore di seguito, senza cibo né acqua.

Nelle mail ci sono anche delle accuse pesantissime contro il sottosegretario alla difesa, il superfalco neoconservatore Paul Wolfowitz. Secondo le corrispondenze degli agenti del Fbi gli interroganti/torturatori si fingevano agenti del Fbi per evitare future incriminazioni e questa «tecnica» era stata suggerita e approvata proprio da Wolfowitz. A Guantanamo un prigioniero sarebbe stato prima avvolto in una bandiera israeliana e poi «bombardato» con musica a tutto volume. Dal Pentagono per ora si limitano a far sapere che Wolfowitz non autorizzò alcuna tecnica d'interrogatorio.