uruknet.info
  اوروكنت.إنفو
     
    informazione dal medio oriente
    information from middle east
    المعلومات من الشرق الأوسط

[ home page] | [ tutte le notizie/all news ] | [ download banner] | [ ultimo aggiornamento/last update 01/01/1970 01:00 ] 8460


english italiano

  [ Subscribe our newsletter!   -   Iscriviti alla nostra newsletter! ]  



Lo "scandalo" Oil For Food è una cinica cortina fumogena


...La palese corruzione del programma Oil For Food era reale, ma non è scaturita in seno alle Nazioni Unite, come sostengono Norman Coleman ed altri. Le sue orgini risiedono in una politica moralmente corrotta di strangolamento dell'economia Irachena, messa in atto dagli Stati Uniti, nel contesto di una più ampia strategia di cambio di regime...

[8460]



Uruknet on Alexa


End Gaza Siege
End Gaza Siege

>

:: Segnala Uruknet agli amici. Clicka qui.
:: Invite your friends to Uruknet. Click here.




:: Segnalaci un articolo
:: Tell us of an article






Lo "scandalo" Oil For Food è una cinica cortina fumogena

Scott Ritter, ZNet

14 Dicembre 2004


I senatori degli Stati Uniti, guidati dal repubblicano Norm Coleman, hanno lanciato una sorta di crociata, cercando di "presentare" il programma Oil For Food applicato dalle Nazioni Unite dal 1996 al 2003 come il più grande scandalo nella storia di questa istituzione. Ma questo postulato non è niente più di un'ipocrita sciarada, ideata per spostare l'attenzione dalla disfatta del pantano creato del presidente Bush stesso in Irak, e per legittimare l'invasione dell'Irak utilizzando come scusa la corruzione irachena, e non le armi di distruzione di massa, allo stato attuale ancora inesistenti.

Il programma Oil For Food traeva origine dalla risoluzione del consiglio di sicurezza, promossa principalmente dagli Stati Uniti, ratificata nell'aprile del 1995 ma non entrata in vigore fino al dicembre 1996. Durante questo arco di tempo la CIA appoggiò due tentativi di colpo di stato contro Saddam, il secondo dei quali, il più famoso, uno sforzo congiunto con gli inglesi, che implose nel giugno del 1996, al culmine dei negoziati per l'attuazione del programma Oil For Food.

Il programma oil for food non è mai stato un sincero sforzo di sostegno umanitario, ma piuttosto un espediente politicamente motivato teso ad attuare la reale politica degli Stati Uniti: un cambio di regime.

Attraverso vari meccanismi di controllo gli Stati Uniti e la Gran Bretagna avevano la possibilità di aprire e chiudere il flusso di petrolio a proprio piacimento. In questo modo gli americani hanno potuto autorizzare un'esenzione di un miliardo di dollari inerente l'esportazione di petrolio iracheno per la Giordania, oltre che legittimare i miliardari traffici illegali di petrolio lungo il confine turco, dal quale hanno tratto vantaggio tanto l'alleato Nato Turchia quanto i fautori di un cambio di regime nel Kurdistan.

Contemporaneamente, mentre il segretario di stato americano Madeleine Albright stava negoziando con il ministro degli esteri Primakov riguardo a un accordo mediato dai russi per porre fine all'impasse tra l'Irak e gli ispettori delle Nazioni Unite nell'ottobre/novembre 1997, gli Stati Uniti chiudevano un occhio sulla creazione di una compagnia petrolifera russa a Cipro.

Questa compagnia petrolifera, guidata dalla sorella di Primakov, comprava petrolio dall'IraK grazie al programma Oil For Food a prezzi irrisori per poi rivenderlo a pieno prezzo di mercato principalmente alle compagnie americane, spartendosi equamente la differenza con Primakov e gli iracheni. Questo patto, promosso dagli Stati Uniti, ha generato profitti per centinaia di milioni di dollari sia per i russi che per gli iracheni, fuori dal controllo Oil For Food. E' stato stimato che l'80 per cento del petrolio illegalmente fuoriuscito dall'Irak sotto il programma Oil For Food sia finito negli Stati Uniiti.

In maniera analoga, utilizzando il suo potere di veto sul comitato 661, creato nel 1990 per monitorare e gestire le sanzioni economiche contro l'Irak, gli Stati Uniti furono capaci di bloccare milardi di dollari di beni umanitari legittimamente aquistati dall'Iraq sotto l'egida dell'accordo Oil For Food. E quando Saddam si mostrò troppo abile nell'arricchirsi con le tangenti, gli Stati Uniti e la Gran Bretagna idearono un nuovo sistema di vendita del petrolio che forzava potenziali aquirenti ad impegnarsi in contratti petroliferi nei quali il prezzo sarebbe stato deciso dopo che il petrolio era stato venduto, un meccanismo perverso che portò rapidamente la vendita del petrolio ad un arresto, privando di denaro il programma Oil For Food al punto che miliardi di dollari di contratti umanitari non poterono essere pagati dalle Nazioni Unite.

La palese corruzione del programma Oil For Food era reale, ma non è scaturita in seno alle Nazioni Unite, come sostengono Norman Coleman ed altri. Le sue orgini risiedono in una politica moralmente corrotta di strangolamento dell'economia Irachena, messa in atto dagli Stati Uniti, nel contesto di una più ampia strategia di cambio di regime. Dal 1991 gli Stati Uniti avevano fatto capire chiaramente, attraverso successive affermazioni di James Baker, George W Bush e Madeleine Albright, che le sanzioni economiche, legate all'obbligo iracheno di disarmarsi, non sarebbero mai state ritirate anche se l'Iraq avesse adempiuto ai suoi obblighi e si fosse disarmato, fino a quando Sadam Hussein non fosse stato rimosso dal potere. Tale politica è rimasta inalterata per oltre un decennio, durante il quale centinaia di migliaia di iracheni sono morti a causa di queste sanzioni.

Mentre il denaro derivante dalla vendita illegale di petrolio serviva in realtà a finanziare la compravendita di armi convenzionali e la costruzione di palazzi, la stragrande maggioranza dei fondi era versata in programmi di recupero economico che hanno permesso all'Iraq di emergere dalla rovina finanziaria pressochè totale del 1996. Nel 2002, alla vigilia dell'invasione guidata dagli americani, a Baghdad gli affari prosperavano, i ristoranti erano gremiti e le famiglie camminavano liberamente attraverso giardini ben puliti. Adesso prendete questa immagine e confrontatela con la realtà di Baghdad oggi, e la corruzione estrema che era il programma Oil For Food diventa lampante.





Articolo originale:
http://www.uruknet.info/?p=8068


:: Articolo n. 8460 postato il 27-dec-2004 17:56 ECT

www.uruknet.info?p=8460

Link: www.zmag.org/italy/ritter-scandalooilforfood.htm



:: The views expressed in this article are the sole responsibility of the author and do not necessarily reflect those of this website.

The section for the comments of our readers has been closed, because of many out-of-topics.
Now you can post your own comments into our Facebook page: www.facebook.com/uruknet





       
[ Versione stampabile ] | [ Spediscila a un amico ]


[ Contatto/Contact ] | [ Home Page ] | [Tutte le notizie/All news ]







Uruknet on Twitter




:: RSS updated to 2.0

:: English
:: Italiano



:: Uruknet for your mobile phone:
www.uruknet.mobi


Uruknet on Facebook






:: Motore di ricerca / Search Engine


uruknet
the web



:: Immagini / Pictures


Initial
Middle




The newsletter archive




L'Impero si è fermato a Bahgdad, by Valeria Poletti


Modulo per ordini




subscribe

:: Newsletter

:: Comments


Haq Agency
Haq Agency - English

Haq Agency - Arabic


AMSI
AMSI - Association of Muslim Scholars in Iraq - English

AMSI - Association of Muslim Scholars in Iraq - Arabic




Font size
Carattere
1 2 3





:: All events








     

[ home page] | [ tutte le notizie/all news ] | [ download banner] | [ ultimo aggiornamento/last update 01/01/1970 01:00 ]




Uruknet receives daily many hacking attempts. To prevent this, we have 10 websites on 6 servers in different places. So, if the website is slow or it does not answer, you can recall one of the other web sites: www.uruknet.info www.uruknet.de www.uruknet.biz www.uruknet.org.uk www.uruknet.com www.uruknet.org - www.uruknet.it www.uruknet.eu www.uruknet.net www.uruknet.web.at.it




:: This site contains copyrighted material the use of which has not always been specifically authorized by the copyright owner. We are making such material available in our efforts to advance understanding of environmental, political, human rights, economic, democracy, scientific, and social justice issues, etc. We believe this constitutes a 'fair use' of any such copyrighted material as provided for in section 107 of the US Copyright Law. In accordance with Title 17 U.S.C. Section 107, the material on this site is distributed without profit to those who have expressed a prior interest in receiving the included information for research and educational purposes. For more info go to: http://www.law.cornell.edu/uscode/17/107.shtml. If you wish to use copyrighted material from this site for purposes of your own that go beyond 'fair use', you must obtain permission from the copyright owner.
::  We always mention the author and link the original site and page of every article.
uruknet, uruklink, iraq, uruqlink, iraq, irak, irakeno, iraqui, uruk, uruqlink, saddam hussein, baghdad, mesopotamia, babilonia, uday, qusay, udai, qusai,hussein, feddayn, fedayn saddam, mujaheddin, mojahidin, tarek aziz, chalabi, iraqui, baath, ba'ht, Aljazira, aljazeera, Iraq, Saddam Hussein, Palestina, Sharon, Israele, Nasser, ahram, hayat, sharq awsat, iraqwar,irakwar All pictures

url originale



 

I nostri partner - Our Partners:


TEV S.r.l.

TEV S.r.l.: hosting

www.tev.it

Progetto Niz

niz: news management

www.niz.it

Digitbrand

digitbrand: ".it" domains

www.digitbrand.com

Worlwide Mirror Web-Sites:
www.uruknet.info (Main)
www.uruknet.com
www.uruknet.net
www.uruknet.org
www.uruknet.us (USA)
www.uruknet.su (Soviet Union)
www.uruknet.ru (Russia)
www.uruknet.it (Association)
www.uruknet.web.at.it
www.uruknet.biz
www.uruknet.mobi (For Mobile Phones)
www.uruknet.org.uk (UK)
www.uruknet.de (Germany)
www.uruknet.ir (Iran)
www.uruknet.eu (Europe)
wap.uruknet.info (For Mobile Phones)
rss.uruknet.info (For Rss Feeds)
www.uruknet.tel

Vat Number: IT-97475012153